«La storia del vino è la metafora di ciò che possiamo fare anche in situazioni difficili, è la prova provata che si può rinascere e riorganizzare e uscire più forti anche da momenti molto complicati. Negli anni del metanolo sembrava davvero che il vino italiano fosse definitivamente morto, oggi siamo a raccontare una storia di grande successo: ce la possiamo fare, ma dobbiamo riorganizzarci, fare squadra e avere il coraggio di cambiare, soprattutto nei momenti difficili».
A WineNews, il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, a tutto tondo, sui grandi temi della politica agricola ed alimentare del Belpaese. Dal decreto Ocm, in dirittura d’arrivo, al Testo Unico del Vino, sul quale «chiederò al Parlamento di accelerare, è un obiettivo importante e vogliamo presentarlo a Vinitaly». Che celebra i 50 anni, un compleanno «da usare al meglio – spiega Martina – per capire le strategie future del posizionamento del vino italiano nel mondo». Continuando a «lavorare sulla riorganizzazione del settore del vino, e a mettere le nostre imprese in condizioni di essere più efficaci». Anche attraverso la ricerca, perché «il sequenziamento del genoma della vite – ricorda il Ministro – è stato fatto in Italia, grazie alla ricerca pubblica, è una cosa che va raccontata».
Sul tavolo, quindi, il fronte europeo, con «la battaglia contro la liberalizzazione dei nostri vitigni in Ue, una bella pagina di iniziativa italiana, da portare a casa, non basta certo l’annunciato dietrofront». Senza dimenticare la legge sul vino Patrimonio culturale dell’Italia, il cui obiettivo «è quello di alzare il livello di formazione e l’approccio culturale all’esperienza vitivinicola italiana, un elemento distintivo su cui ben pochi Paesi possono puntare».
Più complessa è la nascita del Ministero dell’Agroalimentare, su cui «stiamo lavorando: il grande tema di una riorganizzazione dell’agroalimentare come squadra-Paese esiste, e continuo a pensare che sia una bella occasione da cogliere anche nel solco dell’eredità di Expo. La storia del vino che scriveremo – conclude Martina – sarà una metafora lucida del percorso che l’Italia può fare quando esperienze, tradizioni e visioni si uniscono per dare forma ad un progetto di sistema Paese».
pubblicato il 2 marzo 2016 in Wine News